Descrizione
Villa Ronchi, oggi palazzo municipale di Breno, fu progettata e realizzata da Fortunato Canevali sullo scorcio del secolo XIX, come residenza per l’ingegner Giovanni Antonio Ronchi (Breno, 1841-Brescia, 1914), di antica discendenza e che aveva avuto grande fortuna economica a Roma come impresario di costruzioni stradali, ferroviarie e abitative, grazie all’amicizia con Giuseppe Zanardelli, e che fu socio fondatore e primo direttore della Banca di Valle Camonica (1872-1873) e in seguito anche presidente (1904-1913).
Se Arturo Cozzaglio, descrivendo in modi romantici il suo ideale percorso di viaggio in Valcamonica, ricorda a Breno i “giardini e ville, che hanno per sfondo un bellissimo panorama dalle balde punte di granito”, parte del merito è anche della nascente villa Ronchi, situata nella nuova via S. Martino.
D’ispirazione tardo-neoclassica, la struttura del fabbricato è caratterizzata da estrema razionalità, che trova contrappunto in alcuni essenziali elementi decorativi connotati da una sfumatura d’eclettismo di fine secolo XIX, e si presenta distribuita su quattro livelli: il seminterrato, il piano rialzato, il primo piano e il sottotetto abitabile.